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Apiari Aperti: il secondo appuntamento di Seminiamo Bellezza per costruire una nuova idea di paesaggio

Si svolgerà nel fine settimana dell’11 e 12 maggio, a cavallo fra i comuni di Gualdo Cattaneo e Bevagna, il secondo appuntamento del progetto Seminiamo Bellezza. L’iniziativa di recupero e valorizzazione del patrimonio ambientale all’insegna della tutela delle api che dal 2022 unisce l’associazione gualdese Le colline del miele e ANCos APS intorno ad un concetto tanto semplice quanto importante: provare a rendere il mondo un posto migliore. Partendo dal basso, come fanno i semi sparsi a terra in un’area ripulita dai rifiuti e pronti a portare bellezza dove prima non c’era più.

 

Già avevamo parlato (qui) dell’iniziativa che nell’estate del 2022 aveva portato decine di persone lungo le rive del torrente Puglia, per bonificare un’area fortemente soggetta agli scarichi abusivi di rifiuti e in seguito riqualificarla con la semina di essenze multifloreali e la creazione di una piccola oasi di biodiversità. Un primo passo al quale in questa primavera, grazie anche al prezioso supporto fornito sin dalla fase di progettazione da Confartigianato Imprese Foligno, fa seguito un secondo dalla portata ancora più innovativa. Sì perché, sebbene la natura originaria del format di questo progetto sia stata conservata, con il clean up di un’area degradata previsto per la mattina del 12 maggio, è altrettanto vero che è stato introdotto un momento che da tempo frullava per la testa del direttivo di Colline del miele e che finalmente, grazie all’impegno di tutti i partner riesce a trovare forma. L’esperienza di Apiari aperti. La capacità di richiamare esperienze già più consolidate a livello territoriale – Frantoi Aperti, Cantine Aperte.. -, non rende difficile immaginare la natura di questa esperienza che pure, nella sua semplicità, presentava diverse sfide che solo grazie al lavoro e all’esperienza maturata negli ultimi anni è stato possibile superare. Prima su tutte la necessità di garantire le giuste forme di protezione ai visitatori degli apiari. Perché è proprio questo il cuore dell’iniziativa. Mettere a disposizione un servizio navette per collegare il centro storico di Gualdo Cattaneo, punto nevralgico e cuore della manifestazione, con 3 aziende apistiche del territorio dove sarà possibile avere un’esperienza di contatto diretto con le api. Grazie alle tute protettive fornite dall’associazione e all’infrastruttura di protezione realizzata da una delle aziende partecipanti, chiunque avrà la possibilità di avvicinarsi alle arnie e di assistere alla loro apertura sotto la guida di un apicoltore che mostrerà la magia del contatto diretto con un mondo capace di fornire emozioni davvero uniche. Il tutto tenendo conto anche del mondo dei più piccoli, perché saranno disponibili delle tutine su misura anche per loro.

 

L’evento non ha precedenti in Umbria, ma probabilmente neanche in Italia in questa forma, ed è davvero bello vedere che anche altre associazioni come la Pro Loco e Gualdo in Arte hanno dato sin da subito piena disponibilità per aiutare a realizzarlo. Così, il centro storico di Gualdo Cattaneo, per due giorni sarà anche uno spazio espositivo a cielo aperto dove apicoltori, operatori del settore, associazioni operative sui temi ambientali metteranno a disposizioni esperienze e prodotti per raccontare al meglio le tante sfaccettature di questo mondo. Saranno presenti anche laboratori per bambini e ci sarà la possibilità di visitare la Rocca Sonora, il tutto accompagnato da street food e concerti.

 

L’evento insomma sarà tutto da vivere e soprattutto costituisce solo una delle tappe iniziali dell’ambizioso percorso che questa rete di partner si è prefissato: trasformare le aree marginali in nuovi punti di attrazione grazie all’investimento sulla bellezza della progettazioni di sistemi naturali complessi. 

 

Tuttavia c’è qualcosa di più del semplice stimolare le persone a partecipare all’evento dietro a questo pezzo, e cioè l’orgoglio di vedere un territorio capace di tirare fuori energie positive al servizio di un ideale: non rassegnarsi. Non rassegnarsi alla fine, all’abbandono, all’invecchiamento e anzi, rimboccarsi le maniche per far sì che i problemi legati al fatto che tanti se ne vanno, se ne andranno e purtroppo se ne sono già andati, in opportunità di rilancio. L’energia di trasformare l’approccio minoritario e finora spesso perdente della difesa dell’ambienta in produzione di valore, concreto, economico, attraverso manifestazioni e commercio, certo, ma anche e soprattutto creando un sistema paesaggio originale e attrattivo, capace di per sé, attraverso la propria bellezza appunto, di rendere un posto riconoscibile. Anche grazie all’operato delle persone che ci vivono e lo disegnano, attraverso  idee e passione. Perché spesso la forza e la voglia alle nuove generazioni non mancano, solo hanno bisogno di un po’ più di spazio per dimostrarlo.

Ma di spazio vero, quello di chi può prendere in mano il timone e guidare, non quello di seconda mano, funzionale solo a ridisegnare la faccia al vecchio, come si è fatto con tanti fondi PNRR, molti dei quali sono confluiti in progettualità già vecchie di almeno 30 anni. Il futuro è una sfida, per vincerla ci vuole l’energia di chi lo vivrà, non di chi non accetta di non aver fatto ciò che non è riuscito a fare quando era il momento. Tante opportunità sono destinate a sfumare per tutti. Questa generazione dovrebbe avere la possibilità di giocarsi le sue. Non quando saranno già sfumate però. Ora. Perché forse è già tardi