PUC TORRI: L’ATER CHIEDE IL CONTO A VALENTINI E LUI CHIAMA IN CAUSA PENSI
Il sindaco e il suo predecessore sono disponibili ad un confronto pubblico organizzato dal nostro blog per parlare della questione Puc Torri/Ater?
Nell’ultimo consiglio comunale, a mezzo stampa (http://www.rgunotizie.it/articoli/politica/gualdo-cattaneo-sindaco-la-precedente-amministrazione-doveva-300mila-euro-ater) e, con il solito post su facebook pubblicato dalla pagina della lista “Obiettivo Gualdo” che ormai baipassa puntualmente i canali comunicativi Ufficiali dell’Amministrazione, il Sindaco e la sua squadra hanno fatto un importante annuncio all’intera popolazione. Ater Umbria, l’azienda territoriale per l’edilizia residenziale, ha richiesto il pagamento di 313.925,79€, somme dovute per i lavori del Puc (Piano Urbano Complesso) della Frazione Torri ultimati nel 2014. La grande preoccupazione per il presunto debito e per la conseguente situazione contabile che ne deriverebbe, si percepisce chiaramente nella prima parte del comunicato, salvo poi scemare man mano che si scorrere il post. Finalmente è finito il periodo della “superficialità e dell’incompetenza delle amministrazioni precedenti” ci fa sapere la maggioranza Valentini e, nei prossimi giorni, vertici Ater, Assessorato Regionale e Amministrazione Comunale probabilmente troveranno una soluzione condivisa, “più indolore possibile”, per risolvere la questione. Del resto continuano, “l’attuale amministrazione sta lavorando con estrema serietà e professionalità[…] per garantire ai cittadini una amministrazione attenta, efficiente e concentrata sui reali bisogni della collettività“. La conclusione è abbastanza scontata: “per colpa dell’ennesima situazione scomoda non imputabile agli attuali amministratori alcuni interventi programmati con risorse di bilancio potrebbero subire variazioni di ordine temporale”.
Dopo tanto tempo di lungo silenzio, all’ennesima chiamata in causa è arrivata la risposta dell’ex sindaco Pensi che, con un lungo commento su facebook ha spiegato il suo punto di vista. Dopo aver fatto la storia del Puc di Torri che nasce nel lontano 1998 e a seguito di varie vicissitudini viene ultimato nel 2014, ci spiega che il ruolo di Ater Umbria nella vicenda è stato quello di soggetto attuatore del progetto di rifacimento della frazione Torri: più di 900.000€ di spesa finanziata per due terzi dalla regione e per il resto a carico del Comune. Dal post inoltre apprendiamo che, secondo l’ex Sindaco Pensi, non è stato saldato subito il “debito” nei confronti di Ater con la contrazione di un mutuo, perché la volontà era quella “di estinguere la partita aperta con Ater attraverso la cessione di parte degli edifici popolari di proprietà del Comune, per conferire “proprietà” e “gestione” in capo all’Ater a vantaggio degli utenti”. Il secondo quinquennio Pensi passa veloce ed ecco che “nel Bilancio Triennale di Previsione 2019-2022 – l’ultimo approvato dalla sua amministrazione appunto – sono stati previsti 100.000 euro in favore dell’Ater nel 2019 (prevedendo di estinguere il debito in tre annualità con l’apporto di 100.000 euro per anno) per il PUC di Torri da finanziare attraverso alienazioni immobiliari”.
In sostanza il Sindaco Valentini afferma che è venuto fuori dal nulla un debito nei confronti di Ater che deve essere saldato e che cambia i programmi dell’Amministrazione mentre Pensi, dal canto suo, dichiara che quell’obbligazione è stata sempre contabilizzata dalla sua Amministrazione per finir poi cancellata dai Bilanci (piano triennale delle opere) senza preoccuparsi prima di saldarla da chi è arrivato dopo di lui.
Nel ragionamento di Valentini, tralasciando tutto lo stucchevole sermone sull’incapacità di chi li ha preceduti e della sinistra in generale, litania che sentiamo spesso utilizzare da tutte le giunte di destra umbre (tranne quella di Titta a Montefalco!) a cominciare dalla Presidentessa Tesei, ci sono a mio avviso alcune cose che non quadrano su cui riflettere. L’Amministrazione Valentini ha taciuto fino ad oggi del presunto debito malgrado Ater abbia fatto la prima richiesta di saldo nel 2019. Inoltre se il percorso tracciato da Pensi a fine mandato, quello cioè di estinguere l’impegno nei confronti di Ater attraverso il trasferimento di Immobili negli anni successivi, non era per il nuovo Sindaco e per l’Assessore al Bilancio Annibali percorribile, mi chiedo perché non sia stato predisposto alcun piano, magari dei fondi di riserva speciali, cominciando ad accantonare proprio l’avanzo lasciato dall’amministrazione precedente. Infine mi domando come sia stato possibile, cassare dai bilanci pluriennali (piani triennali delle opere pubbliche), le previsioni di spesa che aveva fatto la precedente amministrazione per il Puc di Torri, senza prima predisporne il saldo, nell’indifferenza dei responsabili lavori pubblici e finanziario.
Perplessità sorgono anche dalla lettura del Post dell’ex sindaco Pensi. Dal punto di vista contabile sembra tutto in regola e, se saldare il conto dei lavori con il trasferimento d’immobili poteva essere una soluzione, sarebbe stato opportuno chiudere la questione prima. Anche la semplice sottoscrizione di una dichiarazione d’intenti con la dirigenza di Ater avrebbe reso più concreto, credibile e attuabile il piano. La domanda principale pertanto è perché, in assenza di accordi con la dirigenza Ater, si è preferito lanciare sempre la palla in avanti (è dal 2015 che l’amministrazione Pensi programma per l’anno successivo l’inizio del pagamento nei confronti di Ater), predisponendo anche a fine mandato alienazioni di difficile realizzazione per il triennio 2019-2021, invece di chiudere definitivamente una partita aperta dal 1998.
Pensi nel suo post si è reso disponibile a un confronto pubblico, ne approfittiamo e lanciamo l’idea di un dibattito tra il Sindaco Valentini e il suo predecessore sulla questione Puc di Torri/Ater. Come Blog ci vogliamo fare promotori di questa iniziativa, convinti che un dibattito vero, non fatto a colpi di post, possa essere il miglior modo per comprendere i fatti, per nutrire e curare una democrazia che non ci sembra goda di buonissima salute e, per tentare di ampliare la partecipazione al dibattito politico locale.