image_pdfimage_print

Il 16 Giugno 1944 la linea del fronte nel nostro paese avanza e finalmente i nostri territori vengono liberati dal Nazifascismo. Per Foligno è una giornata attesa e agognata, la fine di un incubo; dopo le sofferenze inflitte dal fascismo, lo sbandamento del regime post otto settembre 1943 e la conseguente occupazione tedesca, le città subiscono violenti bombardamenti da parte degli alleati, i rastrellamenti, le violenze e le rappresaglie nazifasciste. La brutalità della guerra resterà a lungo indelebile  nella memoria e nei cuori degli abitanti delle città. Anche se in maniera diversa la periferia e i piccoli centri urbani aspettano con ansia il giorno della liberazione: i paesi non sono bombardati ma il popolo è stanco dell’oppressione fascista, dell’occupazione tedesca e della guerra. Le pance sono vuote ma la fame vere è quella di democrazia e libertà. Ecco dunque che il sedici giugno del 1944 è una giornata di festa anche a Giano Dell’Umbria, Montefalco, Gualdo Cattane e Bevagna: i britannici vengono accolti con gioia e festeggiamenti ovunque.

Per celebrare l’ottantesimo anniversario di Bevagna l’amministrazione Comunale e la locale sezione Anpi hanno messo in piedi un interessante iniziativa: un momento di commemorazione al monumento ai caduti, un evento conviviale con il pranzo offerto dalla Pro Loco di Cantalupo, ma anche e soprattutto approfondimento storico e riflessione avvenute all’auditorium Santa Maria Laurentia.

Gli onori di casa li hanno fatti la Sindaca Annarita Falsacappa e il Presidente della seziona Anpi l’instancabile Franco Palini, il pubblico a dire il vero non giovanissimo era composto da donne e uomini delle istituzioni locali, cittadini, associati Anpi. A marcare un “cambio di rotta” rispetto al passato è la presenza del neo eletto sindaco di Montefalco Alfredo Gentili accompagnato da alcuni Consiglieri.

Dopo il saluto e l’intervento dell’inesauribile novantanovenne Mirella Alloisio nome di battaglia Rossella, staffetta Partigiana ligure che ha passato una vita in Umbria tra impegno politico, insegnamento e naturalmente antifascismo militante, il dibattito coordinato dalla giornalista Maria Pia Fanciulli ha visto gli interventi oltre che della Sindaca Falsacappa e di Palini, di Rita Zampolini, presidente Officina della Memoria e Fabio Bettoni, storico ed intellettuale di lungo corso. La discussione ha avuto carattere generale per addentrarsi poi nelle questioni locali: si è cominciato ricordando lo storico antifascista francese  March Bloch, ucciso proprio il 16 giugno 1944; si è raccontato del percorso che ha portato all’apertura del museo della memoria a Colfiorito dove c’era il campo di concentramento delle Casermette. Naturalmente non sono mancati i richiami agli eventi che si sono succeduti a Bevagna in quel giorno: le uccisioni di don Miche Lilli originario di Giano Dell’Umbria e quella di Piccini Alessio che sta scendendo da Montefalco, dove vive, per recarsi in una farmacia in cerca di medicinali per la moglie e la figlia malate. Viene colpito ed ucciso da una delle numerose sentinelle appostate a presidio dei ponti e degli incroci stradalil. I ponti fatti saltare dai tedeschi e l’ingresso in piazza dell’Ottava Armata Britannica, composta quasi interamente da soldati indiani.

Un dibattito in cui si è sostanzialmente ribadito la necessità della ricerca storica e dello studio, la necessità di conoscere e recuperare anche i piccoli fatti locali, perché se i grandi eventi della storia non sono accaduti a Bevagna, Giano, Gualdo o Montefalco, lo spirito democratico di un paese e gli anticorpi al fascismo si sono formati ovunque, anche nelle periferie disperse. Uno studio della storia che può essere monito e insegnamento per evitare gli errori del passato. La storia, la conoscenza e la cultura come strumenti di costruzione di nuovi e moderni percorsi democratici e di partecipazione.

Il dibattito di domenica a Bevagna non è un’iniziativa estemporanea; parte sicuramente dalla caparbietà degli iscritti e dei dirigenti locali Anpi e dalla sensibilità dell’attuale Amministrazione Comunale ma anche da una cultura della memoria coltivata e incentivata dalle Istituzioni nel corso degli anni. Nel 2004 ad esempio su impulso del Comune di Bevagna, venne commissionato all’Istituto per la storia dell’Umbria contemporanea una ricerca da cui è scaturita una bella pubblicazione della storica Luciana Brunelli “Quando Saltarono i Ponti, Bevagna 1943-1944”. Questo perché il compito di un Comune è sicuramente quello di offrire servizi, fare manutenzioni, costruire opere pubbliche e amministrare ma è anche e soprattutto quello di coltivare la democrazia.

In che maniera a Gualdo Cattaneo nei prossimi anni la Democrazia verrà alimentata e ravvivata? C’è qualche idea per provare a incentivare lo studio, il dibattito e la cultura? Mentre aspettiamo di capire quali sono le proposte di maggioranza e opposizione in questo ambito e come verranno concretizzate dato che in campagna elettorale non se ne è parlato, mi permetto di suggerire che è necessario iniziare a pensare ad un investimento per valorizzare il patrimonio librario e archivistico di proprietà Comunale.

La priorità è una moderna biblioteca intesa come luogo in cui poter studiare, leggere, organizzare dibattiti. Un luogo d’incontro per giovani e meno giovani. Si potrebbe pensare di integrarci l’archivio storico e finalmente predisporre un regolamento per permettere a studiosi e cittadini di accedervi.

Gli spazi da poter recuperare ed utilizzare non mancano: gli ex spogliatoi del parco S.Anna, struttura fatiscente a pochi metri dalla nuova e moderna scuola del Capoluogo; quello che rimarrà dopo l’abbattimento della ex scuola di via del Monte; la parte superiore del Teatro Comunale o la mensa della ex centrale Pietro Vannucci.

Oltre all’azione amministrativa e della politica, per realizzare questo polo della cultura, è necessario che anche la società civile tanto ricercata e osannata nel periodo pre-elettorale si svegli dal torpore ed inizi a fare la propria parte.

Tornando all’inizio, al sedici giugno 1944, un’approfondimento su quello che è stato il fascismo, la guerra, la resistenza e la liberazione a Gualdo Cattaneo è una necessità non rimandabile: vogliamo partire proprio dall’anti fascismo e dallo studio per ricostruire la Sinistra distrutta e scomparsa a Gualdo Cattaneo?

Alessandro Placidi

Alessandro Placidi

Lavoro nella Pubblica Amministrazione come istruttore contabile dopo aver fatto per anni l'operaio metalmeccanico. Sono attivista sindacale della CGIL, amo fare sport all'aria aperta e viaggiare zaino in spalla; m'interessa la politica nazionale e locale. Non possiamo fare a meno di giudicare l'oggi per costruire il futuro: analizzare i fatti che accadono sotto casa nostra per inserirli nel contesto del mondo in cui viviamo può aiutarci a creare, anche in un "territorio disperso" come il nostro, una coscienza comune per costruire un mondo con meno disuguaglianze, razzismo, inquinamento e sfruttamento.

Leave a Reply