I risultati delle elezioni Regionali di Lazio e Lombardia ci lasciano il rafforzamento della destra al governo del paese, una sinistra al palo, divisa, senza idee e la crisi sempre più profonda della democrazia.
Mentre a livello internazionale vorremmo dare lezioni disegnando i nostri nemici come autarchici e antidemocratici, alimentando nell’immaginario collettivo uno scontro di civiltà che rischia di trasformarsi in guerra totale, a casa nostra le élite diventano sempre più autoreferenziali.
Invece di pensare a come riavvicinare la gente alle istituzioni, le prossime mosse della politica sembrano incentrate a rafforzare il potere (presidenzialismo e regionalismo).
Cosa succederà a Gualdo Cattaneo da qui ad un anno quando si terranno le prossime elezioni comunali? La sinistra sarà in grado di percorrere la strada più tortuosa, costruendo un’alternativa di governo del territorio credibile o si guarderà al nefasto passato con la costituzione di un cartello elettorale in cui chi ha amministrato male per decenni, facendo poco o nulla di sinistra e portandola al tracollo, vuole dare lezioni sul futuro?