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Il 1° gennaio 2024 entrava in vigore l’emendamento Puletti. Si trattava di una modifica alla legge regionale proposta dall’omonima consigliera leghista tra le file dell’allora Consiglio Regionale in carica e appoggiata da tutti i suoi colleghi. Chi scrive ne aveva ampiamente parlato in un pezzo (leggi qui) e ora che arriviamo alle sue battute finali, ripercorriamo l’accaduto, le spinte iniziali e il malessere generato che ha portato, come annunciato, alla sua cancellazione.

L’emendamento in questione, a firma dell’allora consigliera leghista Manuela Puletti presentato alla fine del 2023 ed entrato in vigore il primo giorno dell’anno successivo, apriva ai motori i sentieri montani e le mulattiere dove il divieto di transito non fosse espressamente indicato da apposita segnaletica. Si trattava, secondo la proponente, di una norma per chiarire una situazione confusa e lacunosa che portava a sanzioni, qualora l’infrazione veniva rilevata dalle autorità, di €104,00. La norma favoriva cacciatori, cercatori di funghi e appassionati di motocross, legalizzando così anche scorribande di veicoli e motociclette nei sentieri della nostra Regione. Secondo la Puletti “questa modifica [alla legge preesistente, L.R.28/2011 [1], ndrelimina le incertezze e le sanzioni ingiuste che hanno limitato le attività di cacciatori, cercatori di funghi e appassionati di motocross”.

Di questo si trattava infatti, come anche più volte asserito dalla promotrice stessa, di una norma a favore di certe categorie (sopra citate) a scapito delle aree naturalistiche, della sicurezza dei frequentatori dei sentieri (escursionisti, professionisti dell’accompagnamento in natura, ciclisti, ecc.). Gli incidenti infatti non sono tardati ad arrivare, incidenti dove si è reso necessario l’intervento degli operatori del soccorso in montagna con utilizzo anche di mezzi.

Si trattava anche di una norma che andava a ledere tutto un comparto turistico, e quindi economico, su cui giustamente la Regione sta investendo ormai da anni: una promozione tutta rivolta al green, al turismo lento, all’escursionismo, al cicloturismo, alla valorizzazione del nostro patrimonio paesaggistico, oltre che culturale, artistico, storico ed enogastronomico, progetto paradigmato nel logo e nello slogan “Umbria, cuore verde d’Italia”.

Non sono tardate le reazioni di alcuni sindaci, ben 23 tra cui anche l’attuale Presidente di Regione Proietti e allora Sindaco di Assisi, che, a difesa delle rispettive realtà locali, firmarono una lettera aperta rivolta alle massime cariche regionali. Alcuni di essi, come il Sindaco di Spello ad esempio, hanno provveduto a tabellare i sentieri con appositi cartelli per impedire l’accesso agli stessi da parte dei veicoli a motore. La comprensibile contrarietà da loro denunciata era legata a questioni ambientali e a ripercussioni economiche sul settore turistico. Anche varie associazioni che rappresentano chi la natura la frequenta (CAI, Lagap, FIE, Legambiente e altre a seguire) si sono espressi unendosi nella protesta, anche di piazza, che ha avuto luogo davanti a Palazzo Donini ponendo sul tavolo della discussione in primis il tema della sicurezza. Su iniziativa del Cai umbro, la norma in questione era stata portata anche sul tavolo della Commissione europea che l’aveva inserita tra quelle oggetto di un’indagine mirata per verificarne la conformità con le direttive Ue habitat e uccelli.

È notizia di qualche giorno fa che, a poco più di un anno dall’entrata in vigore e con un nuovo consiglio regionale, la Regione delibererà intorno a metà febbraio la cancellazione del suddetto emendamento dal Testo unico regionale per le foreste. L’atto con la cancellazione dell’emendamento sarà presentato dall’assessora dem Simona Meloni adducendo come motivazioni a giustificare la sua cancellazione la possibilità che questo possa ledere il turismo lento, con tutto il settore economico che coinvolge, in controtendenza quindi all’impegno e alle iniziative della Regione a favore dei cammini e del turismo sostenibile. Palazzo Donini spiega anche che successivamente si interverrà anche sulla questione della tabellazione dei sentieri che comporterà anche un impegno economico rilevante.

La politica, si sa ma non si dice, è anche gioco di dare e avere e in procinto di elezioni questa manovra probabilmente aveva alzato un polverone che Piazza Italia non si aspettava portando sotto i riflettori un mondo spesso lasciato nell’ombra prediligendo una visione ormai superata, anche per l’Umbria, che ad andare per sentieri siano solo cacciatori e fungaioli e che gli ampi spazi aperti siano una pista a disposizione di sgommate e impennate dei crossisti del weekend. Ora continueranno a farlo probabilmente, come facevano prima, finchè non vengono beccati ma almeno non è stata loro resa legale una pratica vergognosa.

 

 

  1. La L.R. 28/2001 “TESTO UNICO REGIONALE PER LE FORESTE” con le modifiche apportate dal nuovo emendamento è consultabile qui. L’articolo incriminato è il 7 comma 3 lettera b, che presenta altresì delle divergenze con precedenti e successivi punti.
Sara Trionetti

Sara Trionetti

L’arte e la letteratura mi appassionano da sempre, perciò intraprendo studi classici. L’attaccamento all’Umbria si esprime in ambito accademico con tesi specialistiche legate al territorio, poi in ambito lavorativo, prestando servizio in molti musei della Regione, e infine come guida escursionistica e accompagnatore turistico. Con passione accompagno italiani e stranieri alla scoperta della storia, delle tradizioni, del buon cibo e della natura della mia amata Umbria. I tramonti mi commuovono, il panorama dalle vette delle montagne anche. Le mie giornate sono piene di ore di studio, escursioni con Foresta e sport. Sono cresciuta nel volontariato, attività che ho svolto con impegno e dedizione. Sono una di quelle persone che ha scelto di rimanere perché crede nelle potenzialità di questo territorio.

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