Era il 28 novembre 2021 quando abbiamo parlato per la prima volta del progetto PRIMA per la riqualificazione dell’ex centrale Enel P. Vannucci (qui), sollevando le tante perplessità che quella luccicante promessa di 300 posti di lavoro portava con sé. A distanza di quasi 2 anni, purtroppo i nodi sono venuti al pettine, e anche per chi è sempre stato scettico riguardo le diverse proposte presentate negli ultimi tempi – come chi scrive – questa non è di certo una buona notizia.
Durante il Question Time dello scorso 24 ottobre, il consiglio regionale è tornato a parlare dell’argomento a seguito di un’interrogazione presentata dal capogruppo del M5S Thomas De Luca : Stato di attuazione dei programmi di riqualificazione dell’area ex centrale Enel di Gualdo Cattaneo; che fa seguito a quella presentata già il 16 febbraio 2021 da Andrea Fora sullo stesso tema. Inutile dire che il tono delle risposte fornite dall’assessore Fioroni, in quest’ultima circostanza, sia stato ben più sommesso, rispetto a quello della prima volta. La Giunta infatti, fa sapere che con il cambio nella gestione dei bandi PNRR portato dal governo Draghi al momento del suo insediamento, non è stato più possibile per la Regione portare avanti il progetto dell’idrogeno nato in seno al governo Conte. Di fatto dunque, sarebbero state le questioni di palazzo a impedire la realizzazione del futuro sognato per il sito di Gualdo Cattaneo. Già, ma la domanda che sorge spontanea a questo punto è: sognato da chi? Perché negli ultimi 2 anni, Enel, che è proprietaria dell’impianto in rapida demolizione, non ha mai fatto una sola dichiarazione sull’intenzione di investire nell’idrogeno verde a Gualdo Cattaneo. Il bando Hydrogen Valley è andato praticamente deserto in tutta la regione, fatta eccezione una proposta di dimensioni tutt’altro che rilevanti per l’area di Narni, e, proclami a parte, pure l’impegno politico dedicato ad accrescere le possibilità di realizzazione del progetto è sembrata a dir poco tiepida.
Il quadro che emerge è tristemente simile a quello del post Futur-E. Enel non ha più intenzione di farsi carico di programmi d’investimento che antepongano questioni territoriali all’interesse economico dell’azienda, pur rimanendo disponibile a co progettare e co finanziare, senza una solida proposta di sviluppo promossa dal tessuto imprenditoriale privato, per l’ex centrale di Gualdo Cattaneo un futuro non solo non c’è, non è neanche possibile.
È qui che diventa cruciale il ruolo della politica. Di quella locale prima ancora che di quella regionale. Era il 30 settembre 2021 quando il gruppo di minoranza del Consiglio comunale di Gualdo Cattaneo presentava un’interrogazione per avere aggiornamenti sullo stato d’avanzamento del progetto PRIMA a Gualdo Cattaneo, rispetto al quale nessun segnale di vita era seguito ai proclami dell’inizio. Sempre in quella sede il sindaco Valentini si era dichiarato estremamente fiducioso nel lavoro portato avanti dalla regione e aveva lasciato sperare che la situazione sarebbe presto volta per il meglio. E se da una parte l’atteggiamento del primo cittadino è comprensibile data la portata non irrisoria della partita, è altrettanto vero, che la Regione resta Regione mentre il nostro comune è solo una goccia d’acqua agli occhi di Perugia, se non diamo battaglia noi chi dovrebbe farlo al posto nostro?
Ecco dunque che l’annosa questione emerge in maniera un po’ più chiara. L’area della ex centrale potrà sperare di avere un futuro soltanto se le istituzioni locali cominceranno ad intavolare una trattativa seria e risoluta innanzitutto con Enel, portando però proposte concrete per lo sviluppo dell’area. Proposte che vanno innanzitutto costruite in base a quelli che sono i progetti di sviluppo che si hanno in mente per il nostro territorio – il progetto delle Green Communities in partenza offre sicuramente una prima opportunità di lavorare insieme a tutta l’Unione dei Comuni per dare forma ad un progetto innovativo e in linea con i temi del momento. Perché dalla nostra capacità di attrarre nuove energie e risorse passa una partita cruciale per il futuro di Gualdo Cattaneo, e con le elezioni alle porte, nessuno ha più voglia di farsi prendere in giro come PRIMA.