La gestione privatistica dello smaltimento rifiuti nella nostra Regione non provoca solamente aumenti delle tariffe, rischi per l’ambiente e ripercussioni sulla salute delle persone. Difatti,come sottolineato dalla Commissione Bicamerale antimafia, tale fenomeno prepara spesso il terreno a corruzione, malaffare e infiltrazioni mafiose. Alcuni Comuni si sono affidati o messi in società con aziende tutt’altro che limpide, basti pensare alla Gesenu di Cerroni nel Perugino (proprietaria anche del 35,90% della S.I.A. partecipata di Gualdo Cattaneo e Giano dell’Umbria in quanto gestrice del servizio di raccolta e smaltimento prima di VUS s.p.a.) e all’Acea di Caltagirone nel Ternano. La raccolta differenziata non decolla, soprattutto nelle aree maggiormente popolate. Una situazione, quest’ultima, non certo svincolata dagli interessi del fornitore del servizio di raccolta che, è colui che gestisce -e con profitto- le discariche. Manca chi controlli che i rifiuti differenziati dai cittadini non vengano rimischiati e poi gettati in discarica (caso Gesenu docet) e che il processo di gestione e trattamento dei rifiuti si integri con una riprogettazione industriale dei prodotti non riciclabili e alla promozione di buone pratiche di acquisto, produzione e consumo. A Gualdo Cattaneo e Giano dell’Umbria la situazione si presenta contraddittoria. Da un lato i due comuni si attestano su buoni livelli di raccolta differenziata (63,6%-69,1% dati Arpa 2014) e basse quantità di rifiuti prodotti (377-396 Kg pro capite dati Arpa 2014), dall’altro manca lo spunto decisivo per fare il salto di qualità verso una vera gestione virtuosa dei rifiuti. Tra gli amministratori locali, sia di maggioranza che di opposizione, sembra esserci la consapevolezza della necessità di cambiare per quanto non si riesca ad andare oltre al gradito ritorno delle “giornate ecologiche” e, all’inaugurazione del nuovo distributore dell’acqua a S.Terenziano. Il vero nodo è Regionale ma i territori possono e devono dire la loro. Con il nascente AURI, autorità umbra per i rifiuti e le risorse idriche, si continuerà con ogni probabilità ad avallare la gestione privatistica. Gli enti locali faranno nella migliore delle ipotesi i “controllori” o, si lavorerà per la conduzione pubblica dell’intero ciclo dei rifiuti con l’obiettivo non di generare utile ma contenere la produzione degli stessi? Quando a Gualdo e Giano si inizierà a percorrere la strategia “Rifiuti Zero”?