A cura di Andrea Cimarelli, Alessandro Placidi, Sara Trionetti
POSA DELLA PRIMA PIETRA VIRTUALE AL PARCO S. ANNA
C’è un allestimento da grandi occasioni ad accogliere gli ospiti dell’incontro promosso dall’amministrazione comunale di Gualdo Cattaneo per inaugurare l’inizio “virtuale” dei lavori per il nuovo polo scolastico, e sebbene il super ospite tanto atteso alla fine non sia arrivato, non sono di certo mancati gli interventi. Dopo il sindaco Valentini e i tecnici che hanno presentato il progetto più nel dettaglio, si sono susseguiti gli interventi dell’assessore regionale alle opere pubbliche e alle infrastrutture Enrico Malesecche, il senatore in quota Lega Luca Briziarelli, il sindaco di Perugia Andrea Romizi e a concludere anche il breve intervento del parroco dopo la benedizione del progetto.
L’opera, di cui abbiamo già parlato (qui), è stata presentata come una vera avanguardia nel campo dell’edilizia scolastica, soprattutto per quanto riguarda le sue prestazioni energetiche; concetto intorno al quale hanno ruotato tutti gli interventi che si sono susseguiti durante la mattinata. Uno dei passaggi più interessanti a riguardo, è stato senz’altro quello che la vuole prima comunità energetica del comune. Secondo la descrizione fatta dal sindaco infatti, l’impianto fotovoltaico presente sul tetto dell’edificio consentirà non solo la piena autonomia, ma genererà un surplus di energia che potrà andare a sostenere lo sviluppo urbanistico delle aree limitrofe, e di conseguenza anche un utile significativo per le casse comunali. Questa nuova scuola poi, pensata per contrastare il sovraffollamento delle classi – problema che a dire il vero, sembra piuttosto lontano dalla realtà di Gualdo Cattaneo – offrirà anche spazi idonei a sostenere lezioni all’aperto e un tempo scolastico lungo per arricchire il percorso formativo. Come messo in evidenza anche attraverso la presentazione in realtà aumentata dall’architetto Olimpia Lorenzini dello studio di progettazione Eutecne, l’ampio parco esterno concorrerà a fare di questo spazio riqualificato, un vero e proprio city-center di periferia, capace di aggregare e di far convergere la vita pubblica dei cittadini intorno alla nuova scuola. Intento che probabilmente sarebbe più contestuale ad aree maggiormente urbanizzate, visto il carattere prettamente rurale del territorio di Gualdo Cattaneo dove già nei centri storici l’aggregazione è da tempo in crisi (qui), tuttavia l’intenzione di ampliare e potenziare il fronte dei servizi è stato più volte ribadito. Anche dagli interventi degli ospiti, con l’assessore Malesecche che nel breve saluto ha sottolineato la sua meraviglia per la qualità dell’opera, l’on. Briziarelli che ha ribadito l’importanza di delocalizzare i servizi per migliorarne la fruibilità e il sindaco, Romizi che nell’apprezzare l’impegno dell’amministrazione Valentini non ha mancato di notare l’imponenza dell’organizzazione. Già, perché fra palco, service e catering, l’impegno di spesa di circa 21.000€ deliberato dalla giunta per creare la giusta cornice è stato notevole. Certo bisognerà vedere se poi all’atto finale la spesa sarà davvero questa, anche perché nella delibera era pure prevista la possibilità di finanziare costi aggiuntivi. Purtroppo, il giorno e l’ora scelti per l’evento hanno un po’ penalizzato la partecipazione dei cittadini, ma per i presenti, l’invito è stato quello di rivederci al parco S. Anna fra 9/13 mesi per l’inaugurazione della nuova scuola, che su suggerimento del sindaco Valentini, potrebbe essere intitolata a Luciano Annibali.
IL “NUOVO” PD GUALDESE TENTA DI RICOMPATTARSI PARTENDO DA POMONTE
Da Cernusco Sul Naviglio a Collemancio passando da Pomonte. La prima iniziativa pubblica del “nuovo” Pd di Gualdo Cattaneo, dal titolo “LA SCUOLA MATERNA DI POMONTE NON SI TOCCA” presenta un parterre di tutto rispetto. Malpezzi Capogruppo Pd al Senato collegata on line, Della Botte Gianni verace pomontino a coordinare l’evento, Torricelli segretario del circolo e la Consigliera Benvenuta, rientrata nei ranghi del partito dopo le scorribande elettorali in terra civica. A tirare le conclusioni la sempreverde Porzi, capace di trasformare Pomonte in luogo adatto a rilanciare a livello locale la linea politica che il Pd attua a Roma: responsabilità e larghe intese.
Della Botte accenna i temi che verranno ripresi da tutti durante la serata: incapacità dell’amministrazione di destra di coinvolgere la cittadinanza nella progettazione, scelta sbagliata del luogo per la costruzione della nuova struttura e allarme per la chiusura della scuola di Pomonte. La Senatrice Malpezzi, racconta l’iniziativa del gruppo Pd al senato: reinvestire nella scuola i soldi risparmiati dalle chiusure, sempre più frequenti a causa della denatalità. Inoltre lancia l’idea di avanzare “proposte per una progettazione condivisa degli spazi interni” del nuovo istituto.
Torricelli con toni pacati elenca le mancanze generali dell’Amministrazione Valentini (Qui). Sul futuro dell’asilo di Pomonte afferma che contano gli atti e non le chiacchiere e aggiunge che per loro la nuova scuola andava edificata lungo l’asse viario del Puglia.
La Consigliera Benvenuta si indigna per un volantino politico consegnato insieme al libro pubblicato dal Comune sulle associazioni del territorio proprio all’approssimarsi dell’assemblea del PD. Denuncia la mancanza di confronto e dibattito con cittadini, con le associazioni e con la minoranza. Rivendica la raccolta firme per fermare i lavori e lancia la nuova proposta della minoranza: mozione per chiedere la rettifica degli atti in cui si parla di spostamento e chiusura del plesso di Pomonte. Intervento come sempre ben strutturato, il rientro della Benvenuta è un bel colpo per il Pd che, rimasto fuori dal Consiglio Comunale dopo la tornata elettorale, si ritrova a sorpresa rappresentato dal capo della minoranza. Donatella Porzi rilancia tutti i temi della serata: mancanza di confronto qui come in Regione in un momento straordinario con risorse eccezionali, ribadisce che un processo più condiviso e la costruzione in una zona più centrale avrebbero potuto mitigare il danno della perdita della scuola per la comunità pomontina. Riprendendo le parole della Senatrice Malpezzi, la Consigliera Porzi, sottolinea la necessità di un confronto con tutti, soprattutto quando si parla di scuola. Entrambe dimenticano di far parte da molto tempo di organi dello Stato che potrebbero legiferare in merito. Basta pensare che la provincia autonoma di Bolzano ha varato una legge che obbliga, per la costruzione di nuovi istituti, la progettazione condivisa. Ma Se ormai sembra tardi per tornare indietro sul nuovo plesso anche lei chiede che si faccia chiarezza sulla scuola dell’infanzia della frazione. Visto le minacce di sommossa che arrivano da Pomonte ci si aspettava forse qualche cittadino in più all’iniziativa, invece erano presenti ex-amministratori, militanti, qualche simpatizzante, semplici osservatori e i fuoriusciti di peso del Pd di qualche anno fa (prove di riavvicinamento?!?).
L’ELEFANTE NELLA STANZA
Due approcci alla tematica diametralmente opposti. Uno, quello guidato dall’Amministrazione, basato sull’esclusività partecipativa e reiterato nel suo metodo non condivisivo, privilegiando le apparenze, ostentando ciò che non si ha e ciò che, oggettivamente, le casse di questo Comune non si possono permettere. Penso che chiunque, con un minimo di riflessione preventiva, avrebbe proposto usi ben più fruttiferi di quei 21 mila €. Una scelta simile non è fare il passo più lungo della gamba, è scelleratezza.
Assenza di dialogo, confronto e progettualità condivisa sono stati i grandi assenti al tavolo delle trattative nonostante i numerosi appelli del gruppo di opposizione e dei cittadini stessi.
Così forte e sentita è la tematica legata alle scuole che ha portato a un risveglio delle coscienze scuotendo gli animi del PD di Gualdo Cattaneo dopo anni di silenzio. Un approccio il loro però alquanto inutile se lasciato circoscritto al risentimento per non aver fatto costruire il nuovo plesso scolastico in quello che viene da loro considerato come luogo centrale e strategico: l’asse viario del Puglia. Ormai la decisione è presa e la prima pietra è stata virtualmente posata, pertanto la ricerca di un dialogo deve necessariamente dirigersi verso nuove prospettive, come ha giustamente proposto il capogruppo del Partito Democratico al Senato Simona Malpezzi: discutere insieme e presentare suggerimenti per quanto riguarda gli arredi, gli interni e le strumentazioni tecnologiche di cui il nuovo plesso necessita.
Per non parlare poi dell’elefante nella stanza: mai è stato detto pubblicamente che vi era la possibilità di ristrutturare il plesso di Gualdo Cattaneo lasciando così le scuole esattamente dove erano (su suolo comunale), risparmiando una cifra considerevole e senza così sollevare inutili polveroni e malcontenti. Questa scelta non è stata mai opzionata e le motivazioni addotte per tale scarto povere e poco approfondite, decisamente non esaustive.
Ciò che non si comprende, vista la gestione della questione, è che decisioni come queste, importanti per la comunità tutta e per il suo futuro, non vengono prese ad ogni mandato; non accade ogni anno di avere la possibilità di ricevere tali somme di finanziamenti e soprattutto non accade tutti i giorni di farsi carico di un mutuo di tale entità. Queste decisioni non sono circoscritte, hanno degli inevitabili effetti e ricadute nel futuro, sia in positivo che in negativo. Dipende sempre da come questi progetti, per quanto pregevoli, vengono gestiti. Un territorio come quello del nostro Comune, in provincia, vasto, frammentato, sottopopolato, ha la necessità di un’azione politica più ampia, trasversale e lungimirante che vada ben oltre l’interesse del singolo, le logiche di partito, le prese di posizione per evitare che interventi, anche lodevoli, nascano come funghi e li rimangano senza offrire il giusto servizio pur avendone le potenzialità. C’è bisogno di rendersi innanzitutto conto che il mondo intorno a noi sta cambiando e con lui le nostre vite e di conseguenza la vita del nostro Comune. Ce lo dicono chiaramente i numeri, tanto cari ai nostri amministratori: le nascite diminuiscono drasticamente, la popolazione è anziana, i trasferimenti aumentano, non ci sono prospettive di lavoro, ecc. Appurato questo e consci della situazione, ciò che dovrebbe chiedersi la classe politica tutta, indipendentemente dalla propria appartenenza politica o ruolo che si ricopre, è: che visione avete di Gualdo Cattaneo Comune da qui ai prossimi 20 anni (almeno)? Quali sono i punti di forza di questo territorio? Su cosa si vuole puntare? Quali sono gli obiettivi che intendete perseguire? Come intendete posizionarci nel territorio circostante e come intendete fare rete? Quali politiche giudicate idonee da attuare a supporto dell’economia, del turismo, della cultura, dei servizi sociali, della famiglia, dei giovani, dell’assistenzialità? O vogliamo ancora vivere nel passato, nell’illusione di un mondo che non c’è più?