image_pdfimage_print

Dallo scorso 18 gennaio e fino al 10 febbraio 2024 all’Istituto Comprensivo di Gualdo Cattaneo sono aperte le Iscrizioni Online per l’anno scolastico 2024/2025. Su tutti, l’elemento che più colpisce l’occhio è che finalmente, sarà possibile formalizzare richieste d’iscrizione anche per il Nuovo plesso scolastico di Gualdo Cattaneo. Una notizia che ha senz’altro acceso una luce di speranza per le tante famiglie del nostro comune che da tempo dovevano fare i conti con una situazione di emergenza. Come sempre accade però, questo primo traguardo che s’intravede, in realtà è il vero punto di partenza di una sfida che il nostro territorio non può assolutamente perdere: riempirla questa scuola.

 

Il lungo percorso che ha accompagnato la vicenda del Nuovo plesso scolastico di Gualdo Cattaneo (ne abbiamo parlato qui e qui), è stato senz’altro una delle partite politiche principali su cui l’amministrazione Valentini si è dovuta misurare sin dall’inizio. Un percorso fatto di scelte, che oggi vengono anche giustamente rivendicate dal gruppo di maggioranza, ma che portano con sé anche delle conseguenze che non possono essere ignorate. L’elemento principale è stato sicuramente la scelta di mantenere due distinti plessi scolastici anziché valutare una soluzione più centralizzata. Scenario che per altro, 4 anni di gestione dell’inagibilità del vecchio plesso situato in via del Monte, non solo si è concretizzato, ma ha dimostrato anche di presentare alcuni vantaggi non scontati e forse anche poco considerati. Uno su tutti l’opportunità per i tanti bambini e ragazzi del nostro comune di frequentare uno spazio scolastico comune all’interno del quale costruire relazioni che dureranno nel tempo e magari diventeranno amicizie che potranno aiutare tutta la comunità a cominciare quel percorso di unificazione che mai si è veramente compiuto sul nostro territorio. 

Oltre a questo argomento un po’ più romantico però, si erge chiaramente quello ben più ostico dei numeri. Ne abbiamo parlato tante volte sul Sadadì, il calo demografico molto presto inizierà a porre una sfida enorme agli amministratori del nostro comune: trovare i bambini per riempire le scuole. Per questo la vera sfida, a ben vedere, non era tanto voler trovare il modo di continuare ad avere 2 distretti – e non certo per minimizzare gli sforzi e il gran lavoro dei progettisti per riuscire a vincere il bando che ha poi portato al finanziamento dell’opera – ma affrontare le conseguenze che questo implica alla luce dei numeri che abbiamo. Progettare il futuro di un territorio significa elaborare strategie di gestione delle criticità che si intravedono e che nel tempo ci si troverà ad affrontare. Solo così ciò che oggi è un punto debole domani potrà essere un punto di forza. Chiaro è che per fare questo occorre leggere i trend del momento e cercare di essere abili e veloci nel fronteggiarli. 

 

Sicuramente uno dei passaggi più delicati è quello dell’infanzia. In primis perché una volta inseriti all’interno di un certo contesto, per le famiglie e per i bambini diventa sempre più difficile cambiare. In secondo luogo perché è qui che avere la capacità di andare in contro alle esigenze delle famiglie può rivelarsi decisivo; e purtroppo la flessibilità conta più dell’innovatività in questo caso. È chiaro che occorrono risorse, ma che senso ha costruire un edificio super innovativo se poi non si innova anche il modo di gestire la fruizione del contesto scolastico? Tempo pieno fino a tardi e possibilità di accesso anticipata sono solo due delle cose che ogni famiglia spererebbe di trovare nell’offerta formativa del nuovo asilo. E non dovrebbe essere uno scandalo dire che per fornire tale servizio si dovrebbero convogliare in un unico punto le risorse che prima erano divise fra strutture più piccole. Perché è chiaro e non c’è da girarci intorno, per quello che costeranno ai cittadini di Gualdo Cattaneo il Nuovo polo e l’ammodernamento di quello di San Terenziano, è impensabile che fra qualche anno ci si trovi costretti a chiuderne uno per mancanza di numeri. Sarebbe un fallimento enorme per tutti, anche per chi non è d’accordo con quanto deciso dall’amministrazione Valentini. Come ha detto una volta l’ex sindaco di Venezia Massimo Cacciari, la democrazia è lo spazio del confronto e del dibattito, ma a un certo punto si decide, e una volta deciso si deve andare avanti partendo dal punto acquisito, non pretendere di continuare a dibattere all’infinito. Resta il fatto che trovare le formule giuste per essere davvero attrattivi anche nei confronti di famiglie esterne al territorio, come più volte i membri della giunta hanno auspicato in consiglio comunale, non sarà affatto facile.

 

Un esempio di quanto sia effettivamente difficile dare vita a percorsi formativi di successo lo stiamo vedendo anche a livello nazionale, con il lancio da parte del governo Meloni del Liceo del Made in Italy. Una proposta d’effetto che rischia di andare a danneggiare un programma che sta dando risultati straordinari come quello del Liceo economico sociale (+64% di iscritti dal 2019/2020 al 2022/2023 fonte tuttoscuola.com), unico vero percorso scolastico, insieme al Liceo linguistico, ad inscriversi pienamente in un quadro di formazione europea che dia il giusto spazio tanto alle lingue, quanto a scienze umane, giuridiche ed economiche. E che forse, anche per questo, non riesce a veder decollare il numero di iscritti e di istituti disposti a razionalizzare ulteriori risorse per attivarli. 

 

È ovvio, i piani sui quali ci si muove sono estremamente diversi per portata e implicazioni, ma il messaggio di fondo rimane lo stesso: un conto è pensare di aver avuto una buona idea, un altro è darle forma. Per provare a tenere in piedi 2 poli scolastici a Gualdo Cattaneo per i prossimi decenni è indispensabile sottoscrivere un nuovo patto sociale fra politiche scolastiche e territorio, e il primo passo non può che essere di ascolto reciproco. Perché tutti hanno le proprie ragioni, ma alcune, purtroppo, pesano più di altre.

Andrea Cimarelli

Andrea Cimarelli

Andrea Cimarelli è laureato in Filosofia all'Università degli Studi di Macerata. Coltiva, la terra per mestiere, l'amicizia per passione, se stesso per vocazione. Già redattore della rivista Ritiri Filosofici, osserva il mondo per comprenderlo e difenderlo. Collabora attivamente con l'hub Territorio e Ambiente della Rete di Civici Per l'Umbria. Favorevole a vaccini, matrimoni gay e 5g.

Leave a Reply