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“Ripresa” è la parola che da due anni a questa parte è impiegata in ogni discorso in cui si parla di turismo: sia in termini di necessità, per recuperare un settore gravemente danneggiato dalla pandemia, sia come crescita, evidente dai dati registrati nella nostra Regione.

È ormai chiaro quanto il turismo sia economicamente un settore nevralgico per la Regione Umbria e ancor di più lo si è compreso durante questi due anni in cui la pandemia da Covid-19 lo ha fortemente frenato, dove più dove meno. I dati parlano chiaro. I flussi turistici interni nel 2020 sono generalmente calati rispetto al 2019 dove la diminuzione più drastica è, per ovvie ragioni, relativa principalmente agli arrivi e alle presenze di turisti stranieri che sono corrisposti rispettivamente al – 64,4% e – 61,5%. Grande aumento invece degli arrivi e delle presenze dei connazionali che nel 2020 sono stati rispettivamente del +30,6% e +33,5% a confronto con l’anno precedente. Aumenta nel 2020 la permanenza media che si attesta al 2,2 ma che purtroppo cala nell’anno successivo. Quello dell’aumento della permanenza media è un obiettivo che gli operatori del settore cercano da anni di riuscire a raggiungere ma che sembra essere ancora difficile da realizzare a causa di diversi fattori, servizi e infrastrutture non idonee in primis. Quanto all’offerta, sembra proprio che gli umbri abbiano finalmente compreso le potenzialità che ha questo territorio e infatti le proposte si stanno col tempo diversificando sempre più rispondendo così alle esigenze del mercato senza però snaturarsi o rinunciare alla sua identità. In questo c’è da riconoscere che la Regione Umbria, da qualche anno a questa parte, investe notevolmente nella comunicazione. Ultimamente lo spot trasmesso su emittenti radiofoniche e televisive nazionali in cui con lo slogan “Umbria. Un mare di esperienze” si promuoveva appunto il ventaglio di offerte di cui siamo ricchi e proposte ai turisti. Inoltre non bisogna dimenticare il supporto che la Regione ha deciso di assegnare a fondo perduto agli operatori del settore trasporto passeggeri e delle professioni turistiche in cui l’Umbria si è dimostrata ben più generosa di Regioni, anche confinanti, con capacità economiche ben più importanti delle sue.

Il 2021 si attesta un anno in crescita anche se rallenta l’incremento esponenziale del turismo nostrano avuto nel 2020 mentre, aprendo nuovamente le frontiere, il turismo straniero è quello che quest’anno si è distinto maggiormente con un incremento negli arrivi pari al 99,4% e di presenze pari al 111,2% rispetto all’anno precedente. Il 2021 è un anno in cui, pur subendo ancora il contraccolpo delle varie ondate del Covid-19, un sempre maggior numero di persone vaccinate ha permesso una graduale riapertura delle attività economiche pur con qualche limitazione e accortezza. L’Umbria risulta quindi essere una delle mete preferite dai turisti e dall’analisi dei dati su base mensile si può notare un recupero sui dati dello stesso periodo del 2019 con un incremento, come abbiamo visto, anche dei turisti stranieri. Nel mese di agosto 2021 si sono registrati complessivamente 405.625 arrivi e 1.335.828 presenze, con una variazione percentuale del +11.6% negli arrivi e +18.3% nelle presenze rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e, rilevante, del +19.4% negli arrivi e +19.5% nelle presenze rispetto al 2019. I flussi in aumento sono evidenti in tutti i comprensori ma l’incremento notevole è stato registrato in seno al turismo interno, con +35.5% arrivi e +39.3% presenze, che è riuscito a far fronte al calo dei turisti stranieri pari al -29.1% arrivi e a -18.7% presenze, che sta peraltro diminuendo mese dopo mese.

Per quanto concerne il Comune di Gualdo Cattaneo possiamo evincere dai dati che si omogenea, per la quasi totalità, all’andamento regionale. Rispetto allo stesso mese dello scorso anno, nel mese di agosto 2021 si registra un aumento degli arrivi di turisti italiani pari a + 4,8% con +2,6% di presenze ma con una permanenza media in calo, e quindi in controtendenza rispetto ai dati regionali, pari a -2,3%. L’aumento più considerevole è dato dai flussi di turisti stranieri che nell’agosto 2021 hanno corrisposto al +137,7% negli arrivi e a +149,8% di presenze rispetto allo stesso mese del 2020, mentre la permanenza media si attesta a +5,2%.

Quello che sembra essere mancato quest’anno a Gualdo Cattaneo è stata l’offerta. Se da un lato le strutture ricettive non mancano, come visibile e consultabile nel sito istituzionale turismogualdocattaneo.it nella sezione “ospitalità” con la sua varietà tipologica di proposte, dall’altro un vero e proprio motivo per venire a Gualdo Cattaneo quest’anno non c’è stato. Inutile elencare le tante bellezze storiche e artistiche presenti nel territorio, di cui ne sono a conoscenza solo gli autoctoni (e anche su questo ritengo non ci sia piena consapevolezza), o la qualità della vita potenziata da un settore enogastronomico di pregio. Per non parlare delle tante manifestazioni legate alla tradizione, alla cultura e al folklore locale che quest’anno sono state praticamente azzerate quando in Comuni limitrofi, seppur con accortezze, limitazioni e restrizioni, queste si sono svolte proprio perché parte di un piano di promozione turistica ampio e non considerato alla stregua di una mera mangiata e bevuta. Insomma, come possiamo pensare che un comune rurale che dovrebbe convogliare le energie sui suoi punti di forza, tra cui il settore turistico se vuole far crescere la sua economia, possa essere frequentato e visitato se nessuno sa che esiste? In questo momento di grande crescita per il settore, il nostro Comune come si pone sulla base anche delle iniziative e dei piani di sviluppo regionali? Spesso si parla di treni su cui salire come di occasioni da non lasciar scappare per sovvertire una situazione piatta e stantia, se non addirittura negativa. Credo piuttosto che questo momento sia un’occasione per crescere, la possibilità di far nascere, o rinascere, qualcosa di costruttivo da un periodo nefasto che ha stravolto le vite di tutti noi, e perché no anche un momento di riscatto. Un punto zero da cui ripartire. Alle grida dei tanti “Ce la faremo!” urlati dai balconi doveva corrispondere una frenetica attività una volta che ne avremmo avuta la possibilità. E ora che scusa abbiamo per continuare a non agire?

*I dati sono estrapolati e consultabili nel sito della Regione Umbria www.regione.umbria.it/turismo-attivita-sportive nella sezione “statistiche”.

Sara Trionetti

Sara Trionetti

L’arte e la letteratura mi appassionano da sempre, perciò intraprendo studi classici. L’attaccamento all’Umbria si esprime in ambito accademico con tesi specialistiche legate al territorio, poi in ambito lavorativo, prestando servizio in molti musei della Regione, e infine come guida escursionistica e accompagnatore turistico. Con passione accompagno italiani e stranieri alla scoperta della storia, delle tradizioni, del buon cibo e della natura della mia amata Umbria. I tramonti mi commuovono, il panorama dalle vette delle montagne anche. Le mie giornate sono piene di ore di studio, escursioni con Foresta e sport. Sono cresciuta nel volontariato, attività che ho svolto con impegno e dedizione. Sono una di quelle persone che ha scelto di rimanere perché crede nelle potenzialità di questo territorio.

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