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“C’erano cose che non capivo, cose che non mi piacevano e cose per cui valeva la pena di combattere”

Arthur Koestler

Tra i tanti avvenimenti che hanno chiuso l’ormai trascorso 2023, il 12 e 13 dicembre a Perugia si sono tenute le elezioni universitarie che, ogni due anni, consentono lo svolgimento della vita politica e democratica universitaria garantendo il rinnovo dei rappresentanti della componente studentesca all’interno di tutti gli organi dell’Ateneo. L’esito di queste elezioni ha visto trionfare, nuovamente, ma questa volta con risultati davvero eccezionali, la “Sinistra universitaria-Unione degli Universitari (UDU)”.

La lista dell’UDU con i suoi 366 candidati, quest’anno ha segnato molti record: ha conquistato con 7200 voti (il 66% dei consensi) quattro seggi su quattro in Senato (1), due seggi su due in Consiglio di amministrazione (2), cinque seggi su sette in Commissione Adisu (3), ventiquattro seggi su trenta in Consiglio degli studenti (4) (battendo il suo stesso risultato di due anni prima, di ventuno rappresentanti seduti nella sala Dessau) e più di cento consiglieri sparsi nei vari Dipartimenti (5). Un risultato pressoché storico, non solo per il totale delle preferenze raccolte (che due anni prima ammontavano a 5.617 preferenze), ma anche per l’affluenza raccolta alle urne, segnata quest’anno come la più alta di sempre. Circa il 44% degli studenti ha votato durante le elezioni universitarie del 2023 (complice forse, la modalità telematica che è venuta incontro ai molti fuorisede).

Numeri dunque importanti che tornano a farci interrogare sul disinteresse dei giovani verso l’impegno. Impegno che non può non sfociare nel battersi per i propri ideali. Ma al giorno d’oggi quali sono le “cose per cui vale la pena di combattere”?

Chi è l’UDU?

L’Unione degli Universitari è un’organizzazione studentesca che nasce nel 1994 dalla confederazione di più associazioni presenti in circa trenta atenei italiani. La sua particolarità è che, alla sua nascita, gli studenti e le studentesse che hanno creduto opportuno creare questa nuova organizzazione studentesca, predilessero un modello organizzativo inedito in Italia: il sindacalismo studentesco (un modello associativo di stampo sindacalista esattamente parallelo a quello delle realtà sindacali dei lavoratori, semplicemente con un diverso soggetto target di tutela). Questa scelta, infatti, proveniva dal fatto di voler riconoscere l’unicità e la centralità dello studente e dei suoi bisogni, del suo essere, quindi, un soggetto sociale a tutti gli effetti autonomo e bisognoso, quindi, di tutela.  Oggi si contano 27 basi confederali (Perugia è una di queste) e diversi patti di lavoro con altre realtà, tra cui la Cgil (nata dalla stretta correlazione che c’è tra il mondo dell’istruzione e quello del lavoro per cui, auspicabilmente, uno studente di oggi è un lavoratore di domani) e la Rete degli Studenti Medi (anch’esso sindacato studentesco, rivolto agli studenti e alle studentesse delle scuole superiori). Lo scopo dell’UDU è quello di portare avanti tutte le rivendicazioni orientate alla tutela dei diritti degli studenti, in primis sicuramente il diritto allo studio e poi, di conseguenza, tutto ciò che può sembrare di “contorno” come ad esempio la socializzazione, la salute mentale, la tutela ambientale, ecc. Si batte quotidianamente negli Atenei per creare un sistema che garantisca il reale diritto allo studio, un libero accesso al sapere che deve essere per questo alla portata di tutti, garantendo, soprattutto per chi ne è privo, i mezzi per accedere alla formazione universitaria. Un sistema che migliori le condizioni di chi studia e che venga incontro alle necessità degli studenti, piuttosto che ostacolarli durante il percorso spingendoli all’abbandono. Un sistema che assicuri a tutti gli studenti un modello di rappresentanza in grado di promuovere la democrazia e la partecipazione studentesca in ogni ateneo, per questo l’Unione degli Universitari concorre con le proprie liste alle elezioni locali e nazionali per l’elezione dei rappresentanti degli studenti. L’Udu ha, inoltre, eletti nel Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari e nel Consiglio Universitario Nazionale.

Perugia è quindi, solo uno spicchio di questa grande realtà anche se conta una grossa fetta di partecipazione studentesca più di altre basi, come ad esempio quella di Roma Sapienza. Per di più nell’attuale esecutivo nazionale dell’UDU, uno dei 6 membri è proprio una studentessa, nonché ex coordinatrice di UDU Perugia e inoltre, nel precedente mandato del CNSU (6) il presidente del Consiglio era un ragazzo studente e rappresentante proprio di Perugia.

UDU-Perugia

Analogamente alla struttura nazionale anche Perugia ha un’organizzazione di stampo sindacale con un esecutivo, eletto all’ultimo Congresso di marzo 2023, composto da cinque membri di cui uno è il coordinatore e un sesto membro con delega esterna per il rappresentante dell’Università per Stranieri. Si tratta di una realtà inevitabilmente politica ma totalmente apartitica, non legata quindi ad alcun partito.  Sono state molte le battaglie, sicuramente tra le più importanti troviamo quella per l’abbonamento unico regionale (Pass TPL), per la mobilità notturna, la no tax area sotto i 30.000 euro di ISEE ,il problema della crisi abitativa, le carriere alias, l’abolizione del numero programmato locale, il mantenimento della Dad per categorie di studenti svantaggiate (es. i studenti-lavoratori), la mensa a tariffa agevolata, poi ancora la scrittura della Carta dei Diritti degli Studenti, l’abbassamento dell’importo delle more, lo slittamento del pagamento delle ultime due rate, l’apertura della mensa di medicina, l’istituzione del centro antiviolenza d’Ateneo, la realizzazione del piano di sostenibilità ambientale d’Ateneo, l’installazione di erogatori gratuiti di acqua e tanto altro. Attualmente gli obiettivi sono ovviamente il mantenimento di tutte le conquiste fatte finora e in certi casi il miglioramento di alcune di queste proposte (come, ad esempio, Dad sincrona), ma nel programma elettorale di quest’anno sono state stilate una serie di ulteriori proposte a cui si punta per il futuro che è possibile leggere (qui). La continua collaborazione con la Cgil e la Rete scandisce spesso e volentieri le manifestazioni organizzate congiuntamente, una delle ultime si è tenuta proprio in Piazza IV Novembre dove gli studenti sono scesi accanto alle altre sigle sindacali per lo sciopero generale e hanno protestato contro i continui aumenti dei costi dell’istruzione a fronte di un diritto allo studio non garantito, chiedendo un accesso al mondo del lavoro con giusti salari e tutti i diritti. Il prossimo grande passo sarà l’elezione del nuovo rettore nel 2025, per cui voteranno anche tutti i rappresentanti degli studenti nei vari organi, compresi due ragazzi provenienti da Gualdo che sono stati eletti nei rispettivi Dipartimenti in queste ultime elezioni.

 

In passato i sessantottini erano spinti da un ideale comune. Ora la politica sembra sbandare e che si parli di destra o di sinistra, i partiti politici non sembrano avere più un’identità e dunque delle idee che li contraddistinguano, che facciano sentire il bisogno di prendere posizione. Forse è per questo che di conseguenza, soprattutto noi giovani probabilmente più idealisti, non ci sentiamo vicini a nessun partito, a nessuna dinamica di questa politica che attualmente non è orientata verso di noi. Mentre i dati dimostrano che l’impegno politico delle nuove generazioni è sempre più basso e superficiale, sempre l’ISTAT afferma che sono sempre di più i giovani fino a 24 anni coloro con una maggiore partecipazione politica attiva. Infatti, il 12,8% dei giovani appartenenti a questa fascia d’età partecipa attivamente alla politica, soprattutto andando a cortei o ascoltando dibattiti politici. Ma allora, come mai si tende sempre a pensare che i giovani siano disinteressati in ogni caso? È possibile che indicatori come la percentuale di voto e di associazione a un partito politico non siano più una misura sufficientemente adeguata a studiare la partecipazione delle nuove generazioni? Le realtà come quella dell’UDU, secondo me, ne sono una prova. Non è vero che i giovani non sono interessati a partecipare attivamente alla vita politica o perlomeno non per tutti è così, forse semplicemente nel tempo sono stati allontanati dai partiti perché non sono mai stati presi davvero in considerazione.

Credo che, invece, l’UDU con le numerose battaglie e i risultati di tutti questi anni abbiano dato prova di cosa, una politica rivolta verso i giovani possa portare e i numeri di quest’anno non fanno che confermarlo.

Il lavoro fatto è stato tanto, ma quello che verrà sarà ulteriore anche solo per ripagare tutta questa fiducia.

Ad Maiora, compagnə (7)!

 

 

(1) Senato Accademico: è il primo organo in cui la componente studentesca dialoga direttamente con il Magnifico Rettore. Il Senato è un organo che concorre, infatti, al governo generale d’Ateneo svolgendo funzioni di carattere generale, di programmazione e di raccordo tra varie attività. È composto dal Magnifico Rettore che lo presiede, da tutti i direttori di Dipartimento, da sei docenti eletti, quattro rappresentanti degli studenti e due rappresentanti del personale tecnico-amministrativo.

(2) Consiglio di amministrazione: il secondo organo è il Consiglio di amministrazione, l’organo di governo dell’Ateneo con funzioni di indirizzo strategico, programmazione finanziaria, valutazione e controllo sull’attività amministrativa. È uno degli organi centrali dell’Ateneo e riceve pareri dal Senato obbligatori ma non vincolanti. È costituito da dieci membri: il Rettore, cinque membri designati dal Senato, due membri esterni nominati dal Rettore e due rappresentanti degli studenti.

(3)Commissione di garanzia Adisu: per garantire il coinvolgimento ed un’effettiva partecipazione di studenti e studentesse al controllo sulla qualità degli interventi dell’Adisu (agenzia per il diritto allo studio umbra) esiste una commissione costituita da nove studenti di cui sette sono dell’Università degli Studi, uno è dell’Università per Stranieri e uno dell’Afam (studenti del conservatorio). La commissione lavora attraverso dei pareri che sono obbligatori ma non vincolanti sui bandi dei diversi sussidi, oltre il costante controllo sulla qualità dei servizi offerti dall’Adisu. È da qui che provengo le borse di studio, i sussidi straordinari e la no tax area a 30.000€.

(4)Consiglio degli studenti: è l’unico organo maggiore composto esclusivamente da studenti, tra i quali viene eletto il presidente che rappresenta l’intera popolazione studentesca nelle occasioni istituzionali. Ha una funzione propositiva e consultiva nei confronti della vita accademica degli studenti. Nel Consiglio, gli studenti sono in tutto 30 e sono eletti in numero proporzionale agli iscritti di ogni dipartimento. È in questa sede che sono state portate le più importanti mozioni da parte di Udu Perugia come, ad esempio, la riforma del sistema di contribuzione studentesca (no tax area a 30.000€) e la riforma sul trasporto pubblico (contenente il Pass Tpl e la mobilità notturna).

(5)Ogni singolo Dipartimento dell’Università amministra i propri lavori all’interno di quello che viene chiamato “Consiglio di Dipartimento”, presieduto dal direttore del Dipartimento e costituito oltre che da una componente studentesca, da tutti i professori e tutto il personale tecnico amministrativo. Inoltre, ogni singolo Dipartimento ha la possibilità di istituire specifici consigli per ogni singolo corso di laurea. Infine, in ogni Dipartimento è presente anche una Commissione paritetica per la didattica composta in numero pari da docenti e studenti che si occupa dell’attività di tutoraggio dell’offerta formativa, della qualità della didattica e dei servizi per gli studenti.

(6) Il Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari è organo consultivo di rappresentanza degli studenti. Esso formula pareri e proposte al Ministro dell’istruzione, università e ricerca. E’ importante proprio per il suo stretto rapporto con il Ministero.

(7) https://www.illibraio.it/news/grammatica/schwa-1434340/

Alessandra Fasulo Di Giacomo

Alessandra Fasulo Di Giacomo

Ho ventidue anni e sono una studentessa. Frequento il quarto anno di Giurisprudenza ma no, non per diventare avvocato (forse). Le mie passioni sono la montagna, il cibo, il vino, la musica e le conversazioni stimolanti. Grazie a "IlSadadí" ho riscoperto anche la passione per la scrittura e l'approfondimento di tematiche di attualità che rientrano nel mio campo di studi, temi che mi colpiscono e di cui, di conseguenza, sento il bisogno di parlare e di riproporvi (qui).

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