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Elisabetta Carletti è il primo Presidente del Consiglio Comunale di Gualdo Cattaneo. Dopo le modifiche statutarie volute dall’amministrazione Valentini, nella seduta dello scorso 29 marzo l’ormai ex capogruppo della maggioranza è stata eletta ad unanimità, Cimarelli della minoranza sarà il suo vice. Per fare un commento politico sulla nuova figura istituzionale ed ipotizzare quali scenari potrebbero prefigurarsi, vorrei partire dalla scorsa legislatura. Nel 2014 ho partecipato attivamente alla costruzione della coalizione che ha sostenuto A. Pensi candidato Sindaco. All’indomani della vittoria delle elezioni, proposi all’allora Sindaco e ai rappresentanti delle forze politiche più piccole (Rifondazione, Sinistra Italiana e Socialisti), l’istituzione della figura del presidente del Consiglio Comunale. Questa nuova figura, insieme alla costituzione di un gruppo consiliare autonomo composto dai tre membri eletti al di fuori del PD (Brunella, Gentili, Gili), oltre a rendere più incisiva l’azione amministrativa, avrebbe a mio avviso potuto portare ad un rafforzamento dell’area progressista, lo spostamento a sinistra della coalizione ed un’azione politica più indipendente e meno schiacciata sulle posizioni del PD. Pensi fu disponibile, del resto questa nuova carica lo avrebbe aiutato a dipanare il bandolo della matassa per la costruzione della giunta. Gili e Gentili, coloro che erano stati designati a ricoprire il nuovo ruolo, rifiutarono l’offerta preferendo la staffetta in giunta: ricoprirono la carica di assessore per due anni e mezzo a testa per lasciare poi la politica attiva. L’azione politica amministrativa di Pensi fu egemonizzata dal Pd, un partito che con la collettiva ubriacatura renziana si è illuso di poter fare a meno della sinistra salvo poi uscire distrutto, senza anima e idee e lacerato internamente, divisioni personali che portarono nel nostro territorio allo strappo delle ultime elezioni e al conseguente commissariamento. Una spaccatura non ufficiale ma palesata dal risultato delle urne che ha portato alla storica vittoria un centro destra male organizzato, guidato da Valentini sconosciuto ai più e scelta di secondo ordine dopo tanti no incassati. Vittoria che arrivò anche grazie all’appoggio più o meno velato, di qualche “grande elettore” del PD e di ex amministratori di “centro-sinistra”. Ho fatto questa premessa per chiarire in primo luogo quanto possa essere importante e delicato il ruolo di Presidente del Consiglio Comunale, un ruolo che può anche essere decisivo nella definizione del futuro politico del nostro territorio. Condivido naturalmente la scelta di istituire la carica di Presidente del Consiglio Comunale poiché, l’allargamento degli spazi democratici e di rappresentanza sono un aspetto positivo per la vita delle nostre istituzioni. Detto questo però va chiarito che, al di là della stima personale che ognuno di noi può avere per la Consigliera Carletti, altra cosa è il giudizio politico nel merito della questione.  Le funzioni del Presidente del Consiglio Comunale sono istituzionali e di rappresentanza dell’intera assemblea: una figura super partes che mal si sposa sia con il ruolo fin qui avuto dalla Carletti, capogruppo della maggioranza, sia con il carattere “fumantino” dimostrato negli accesi comizi delle due campagne elettorali di cui è stata protagonista. Inoltre il ruolo è soprattutto politico: ha il compito di “Concedere la facoltà di parlare e stabilisce il termine della discussione; pone e precisa i termini delle proposte per le quali si discute e si vota, determina l’ordine delle votazioni, ne controlla e proclama il risultato”, può quindi presentare gli ordini del giorno in discussione e fare le conclusioni di ogni dibattito. Ad essere sinceri fino ad oggi la Consigliera Carletti non ha brillato per numero e qualità di interventi: la discussione latita in consiglio comunale (ne parlavamo Qui) e la capogruppo ha più volte fatto scena muta. Allora cosa ha portato alla sua elezione? Sicuramente i tanti voti avuti e la fiducia di molti cittadini: alla resa dei conti la prima degli eletti è stata fin qui tenuta fuori dai tavoli che contano e decidono. Inoltre le dinamiche politiche nazionali sembrano avere risvolti anche locali: Fratelli d’Italia è in forte ascesa e decisa a prendere il comando della nuova destra di governo Nazionale. Ecco quindi che l’istituzione del Presidente del Consiglio comunale potrebbe essere una mossa voluta dai padri nobili della destra Gualdese forse già stufi di Valentini, un banco di prova per lo spostamento a destra della coalizione in vista delle prossime amministrative con il sogno Meloni presidente del Consiglio a Roma e Carletti sindaco a Gualdo.

Alessandro Placidi

Alessandro Placidi

Lavoro nella Pubblica Amministrazione come istruttore contabile dopo aver fatto per anni l'operaio metalmeccanico. Sono attivista sindacale della CGIL, amo fare sport all'aria aperta e viaggiare zaino in spalla; m'interessa la politica nazionale e locale. Non possiamo fare a meno di giudicare l'oggi per costruire il futuro: analizzare i fatti che accadono sotto casa nostra per inserirli nel contesto del mondo in cui viviamo può aiutarci a creare, anche in un "territorio disperso" come il nostro, una coscienza comune per costruire un mondo con meno disuguaglianze, razzismo, inquinamento e sfruttamento.

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