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PROGETTI PNRR, NUOVI NOMI PER LE VIE E CAVA DI MONTE PELATO: PAROLA AL CONSIGLIO COMUNALE

Lo scorso ventinove novembre si è tenuta una “seduta lampo” del Consiglio Comunale di Gualdo Cattaneo. Malgrado sia stato falcidiato dalle assenze (Alessandrini, Leonardi, Proietti per la maggioranza e Benvenuta per la minoranza) e con un ordine del giorno molto snello il dibattito merita comunque di essere analizzato.

La vice Sindaco Annibali, Assessore al bilancio che cerca sempre di ritagliarsi un ruolo da protagonista nelle sedute, nel presentare al Consiglio il primo punto di giornata, la variazione di bilancio approvata dalla Giunta, esordisce ricordando che sarà l’ultima modifica finanziaria dell’anno (si parla pur sempre di bilancio preventivo).

Se la revisione dei costi del personale rispetto a quanto previsto fino ad oggi in conseguenza del rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro dei dipendenti è un atto dovuto, sarà la pianificazione delle opere pubbliche a subire uno stravolgimento. Il bando rigenerazione urbana non è stato finanziato e pertanto, il progetto del boulevard per il capoluogo da circa 1.200.000€ (ne avevamo parlato qui) esce dalla pianificazione delle opere pubbliche ed entrano alcuni nuovi progetti finanziati attraverso il PNRR. La costruzione di un nuovo asilo nido a Gualdo Cattaneo (circa 720.000€), la mensa per la scuola di S. Terenziano (circa 440.000€), un progetto di digitalizzazione per l’attività amministrativa (circa 150.000€) oltre a lavori già pianificati e confluiti nei finanziamenti PNRR quali edilizia scolastica per S.Terenziano, vari ripristini stradali in via Fonte Cupa, Catino, Valle e col Frumolo (circa 220.000).

Il consigliere Cimarelli è il primo a prendere la parola e, annunciando il voto contrario della minoranza per l’impostazione generale del bilancio, sottolinea con favore il fatto che la maggioranza abbia preso spunto dai suggerimenti del gruppo civico Territorio Comune avvenuti lo scorso 10 febbraio quando, durante l’approvazione del bilancio di previsione, non vi era traccia di progetti per asili nidi e mense malgrado lo specifico bando PNRR fosse già aperto da un pezzo (anche noi ne parlavamo qui). Inoltre Cimarelli domanda come mai non sia stato finanziato il progetto rigenerazione urbana.

Valentini, sorvolando sul fatto che sia stato messo in pratica quanto suggerito dalla minoranza, risponde che per il bando rigenerazione urbana, a fronte di fondi stanziati dallo Stato per trecento milioni sono pervenute richieste per 2,5 miliardi di euro. L’unione temporanea di comuni con Gualdo Cattaneo capofila è risultato idoneo non vincitore risultando 7° tra quelli non finanziati. “La maggior parte dei comuni vincitori sono stati quelli del Sud – prosegue Valentini – con Indice di vulnerabilità sociale più alto (questo era l’unico parametro per l’assegnazione dei fondi), inoltre sono stati ammessi comuni con più di 15.000 abitanti tra cui Catania, che hanno drenato fondi dai piccoli comuni. Attraverso l’Anci i comuni del centro nord hanno fatto richiesta di gabbie regionali per eventuali nuovi stanziamenti”.

Al di là del fatto che un bando può essere vinto o meno, la prima valutazione che si potrebbe fare riguarda l’ormai celeberrimo indice di vulnerabilità sociale (ne abbiamo parlato qui). Valentini ha riempito giornali, scritto post e fatto interventi in Consiglio comparando il nostro comune a quelli “commissariati per mafia” a causa dell’inefficienza amministrativa del passato e uno dei peggiori indici d’Italia ne era la prova. Oggi l’esito del bando ci dimostra che l’analisi del Sindaco era probabilmente propagandistica e superficiale. A questo aggiungiamo che l’idea di sviluppo del territorio che l’amministrazione ha in mente è quantomeno confusionario se, la sostituzione di un boulevard (progettazione rigenerazione borghi) con un asilo nido e una mensa (nuovi progetti PNRR) lo si fa passare come un mero atto burocratico. “Sostituiamo il progetto rigenerazione urbana con i fondi PNRR” ha annunciato l’Annibali in fase di presentazione. Inoltre c’è da riflettere sull’idea di sviluppo urbanistico che si vuol dare al nostro territorio perché, se condividiamo l’idea di partecipare a bandi PNRR per asili nido e mense di cui c’è bisogno, ci domandiamo se sia giusto continuare a costruire ex novo o se sia opportuno pensare al recupero degli edifici esistenti con risparmi per le casse pubbliche e di consumo del suolo.

Il nuovo regolamento sulla toponomastica, necessario per sanare una situazione che vede diciassette vie in diverse aree del comune con lo stesso nome, altro punto all’ordine del giorno, è stato approvato ad unanimità. Maggioranza e minoranza hanno convenuto che sarà un’apposita commissione tecnica presieduta dal Sindaco (composta da membri dell’anagrafe, della polizia locale e dell’urbanistica) oltre a tre personalità del territorio (uno nominato dalla minoranza), a dare i nuovi nomi alle vie. Si seguirà il principio generale per cui i nomi attuali verranno lasciati per le strade più popoloso cercando di non stravolgere quelli da modificare.

Ultimo punto in trattazione la mozione di minoranza sulla richiesta da parte della Gmp di modifica del piano regolatore per permettere l’estensione del fronte di estrazione della cava di Monte Pelato. In sostanza nell’istanza della minoranza presentata dal Consigliere Cimarelli, si sottolineano una serie di problematiche che causerebbe l’eventuale ampliamento e si chiede al Consiglio Comunale di esprimere un giudizio politico sulla richiesta. L’approvazione della mozione impegnerebbe infatti Sindaco e Giunta a respingere la proposta del proponente, aprire una trattativa con la proprietà per la rioccupazione dei due dipendenti attualmente impegnati e procedere alla creazione di un’apposita commissione per studiare come recuperare l’attuale area di cava.

Valentini e la sua maggioranza rispondono in maniera compatta che, pur condividendo la necessità di accendere l’attenzione sulla questione cave, ritengono opportuno rinviare il documento evitando quindi di esprimersi. Per ora è sufficiente creare una commissione speciale tecnico-politica e, sulla scia del parere di quell’organismo redigere un documento da condividere in un futuro Consiglio Comunale. La minoranza si accontenta del risultato e in attesa di nuovi risvolti è d’accordo per il rinvio.

L’amministrazione ha richiesto il procedimento di valutazione ambientale strategica respingendo la procedura semplificata e questo è sinonimo di attenzione sulla questione ma la sensazione è che, si stia prendendo tempo e che si voglia scaricare qualche responsabilità sulla decisione trasformando il tutto in una mera questione tecnica. Quale sia l’opinione politica dell’amministrazione non l’abbiamo capito poiché, vaghi e con diverse sfumature sono stati gli interventi dell’assessore Brunelli (laconico), della Vice Sindaco (equilibrista) e di Valentini (tergiversante).

Noi come blog affermiamo chiaramente e senza esitazione che quella cava abbia fatto il suo corso e non debba essere estesa, pensiamo che questa sia una decisione politica e non tecnica, la mozione della minoranza ci sembra vada nella stessa direzione ma concretamente cosa vuole fare Valentini e la sua maggioranza?

Alla luce della discussione in consiglio ci chiediamo infine se, lo sviluppo urbanistico del nostro comune viene pianificato da Valentini e la sua maggioranza in base all’ammissibilità tecnica delle richieste dei singoli, siano essi imprese o cittadini, oppure in base all’interesse generale e all’idea di sviluppo che si vuole dare al territorio.